Il presidio “No alla terza Torre proposta dal Presidente della Regione Giani” è promosso Salviamo Firenze, Italia Nostra sez. Firenze, Ass. Novoli Bene Comune, Fondazione Italiana Bioarchitettura, PerUnaltracittà/La Città invisibile. L’appuntamento è alla Regione alle 18: via di Novoli, angolo via della Toscana ( piazza Elba)
I promotori di questo presidio vogliono lanciare un messaggio molto chiaro: siamo profondamente contrari al progetto della Terza Torre della Regione a Novoli, proposto dal presidente Giani, e ci opporremmo fino a quando non verrà ritirato.
La Terza Torre è un intervento che per densità, volumetria, altezza, e anche carico urbanistico, soprattutto considerando anche gli interventi vicini, modifica radicalmente le caratteristiche dell’insediamento esistente.
Sottolineiamo in particolare alcune criticità:
1. Giani vuole costruire la Terza Torre proprio al posto dell’asilo nido, pensato già nel 2007 ma poi mai realizzato da Comune e Regione;
2. ancora cemento a Novoli: due grattacieli affiancati con altezza di 64 metri e una dimensione imponente con una volumetria di circa 60.000 mc.;
3. per la Terza Torre si vogliono sperperare ben 61 milioni di euro del bilancio regionale che potrebbe essere più utilmente impiegati per esempio per le spese della sanità;
4. infine perché la Regione ha bisogno che la Terza Torre sia considerata un’opera strategica e quindi soggetta alla procedura semplificata.
Preme evidenziare come questa opera pubblica (necessaria? motivata?) vada a completare in modo pesante e irreversibile lo scempio del rione di Novoli, che è cominciato negli anni 60′ e continua a essere destinato ad ospitare le pesanti speculazioni della rendita fondiaria e immobiliare. Un rione spugna in cui infilare di tutto e di più e senza soluzione di continuità, e anche senza nessuna opera di compensazione (come si dice oggi).
Bene che di recente l’assessore all’urbanistica del comune di Firenze abbia dichiarato esplicitamente che la Regione non può bypassare il passaggio del Consiglio comunale. Ma questo non basta.
Chiediamo che il Comune, a cui spetta l’ultima parola, si opponga al progetto. Del resto, le maggioranze che guidano Regione, Comune e CdQ 5 avevano presentato un programma elettorale che in modo molto chiaro prevedeva uno sviluppo sostenibile della città, senza ulteriore consumo di suolo e con una massiccia implementazione del verde. Con quale coerenza potrebbero avallare un insediamento così pesantemente impattante?
Infine, con spirito propositivo, lanciamo una controproposta: se la Regione Toscana ha bisogno di nuovi spazi per i propri dipendenti, non si costruisca la Terza Torre ma si riutilizzi in alternativa l’edificio ex Telecom in viale Guidoni, che è molto grande, ed è vuoto da anni, ma adeguato nella suddivisione degli spazi interni.
E invece del grattacielo si realizzi il promesso e assai necessario asilo nido. Così facendo si recupererebbe un grande edificio inutilizzato e si realizzerebbe un’opera pubblica molto richiesta dalla cittadinanza.
CENNI STORICI
La vicenda legata alla cementificazione di Novoli parte da lontano.
ll vecchio Piano di recupero dell’area ex Fiat risale al luglio 1994 e fu poi modificato con la celebre Variante (quella del disegnino) nel 2001: qui si sanciva una capacità edificatoria di 200.000 mq di SUL (78.000 residenze e 122.000 servizi), ovvero 600.000 mc di cemento in un’area già allora congestionata.
Il 20 aprile 2009 il Consiglio comunale bocciò la delibera del vecchio Piano, proprio perché troppo invasivo, coi voti delle opposizioni e di parte della maggioranza: i voti contrari – 21 su 39 presenti- mandarono la giunta Domenici in minoranza e ne sancirono di fatto la fine politica (col voto contrario di una bella fetta di maggioranza e l’astensione dell’allora consigliere Nardella);
Con la giunta Renzi, nel 2013, con una situazione ancora più appesantita dal nuovo Palazzo di Giustizia, tutti i volumi sono stati confermati dal nuovo Piano che consentiva la costruzione di 8 nuovi lotti nei 57.505 mq ancora liberi intorno al parco di San Donato.
Nel 2019, si approva la variante al Piano di recupero che consente l’edificazione di altri 4 complessi immobiliari distinti.
Oggi, dalla lettura delle schede del POC, i macro dati relativi ai metri quadri di cemento e asfalto che saranno spalmati sul rione, se si includono quelli relativi alla terza torre si arriva alla cifra enorme di più di: 500.000 mq